Caro lettore, oggi ti voglio parlare dell’orso polare. Hai sentito che questo fine settimana hanno previsto neve, anche in pianura. Quale miglior domenica, se non la prima dell’avvento, per parlare del re dell’Artico? Ecco alcune curiosità e qualche falso mito.
“Orso del mare“: il soprannome deriva da Ursus maritimus, che delinea la vita semi-acquatica, frutto di anni di adattamento all’ambiente in cui vive. Trascorre parte delle giornate sulla banchisa, perennemente ghiacciata, ma è anche un abile nuotatore del Mar Glaciale Artico.
Curiosità sull’orso
Eccellenti nuotatori: sono in grado di trascorrere molte ore in acqua, percorrendo anche grandi distanze, fino a 100 chilometri; d’altronde con 4 “pagaie” di 30 centimetri, queste le dimensioni delle zampe, è più facile raggiungere la velocità di 40 chilometri orari, nonostante il peso di circa 700 chilogrammi, fino a 1 tonnellata, e un corpo lungo fino a 3 metri.
Alimentazione: La nutrizione avviene solo in superficie, cacciando fino a 30 chili di carne al giorno. Le foche sono il loro cibo preferito.
Idratazione: non bevono! Assorbono la quantità di liquidi necessari alla loro dieta attraverso l’alimentazione.
Olfatto molto potente: possono percepire la presenza di una preda a un miglio di distanza e fino a un metro di profondità sotto la neve.
Still-hunting: cacciatore da appostamento. Spostare il corpo di un orso sulla terraferma non lo renderebbe sufficientemente agile per la caccia delle prede. La natura ha insegnato a questi animali a catturare le prede stando fermi, in attesa che rompano lo strato di ghiaccio, cogliendoli di sorpresa.
Pelliccia sempre pulita: gli orsi polari si puliscono il pelo rotolandosi nella neve, questo gli garantisce un buon isolamento termico e un’ottima mimetizzazione.
Niente letargo: hanno la possibilità di regolare la frequenza cardiaca, risparmiando le energie per scaldarsi. Inoltre, d’inverno la superficie ghiacciata ha uno strato più spesso, è quindi un ottimo territorio di caccia.
Nascita dei cuccioli: avviene tra la fine di novembre e l’inizio di gennaio. Restano, fino alla primavera, nella tana con la mamma, che esce solo per cacciare.
Animali solitari: non amano la compagnia. Se ti capita di osservare due orsi vicini sono sicuramente mamma e figlio, che sarà allontanato dalla stessa non appena sarà autonomo.
“Orso bianco“: in realtà il colore del suo pelo non è bianco, ma trasparente. I peli cavi e traslucidi catturano i raggi solari e li convogliano verso la pelle: il colore bianco, visto dall’occhio umano, è spiegato perchè le cavità disperdono la luce, poi riflessa, dalla trasparenza del manto, verso l’alto. Il colore della pelle, situata sotto al pelo, è nero: per assorbire al massimo i raggi solari… Continua