Caro lettore, oggi ti voglio parlare del polpo, o per molti anche polipo, anche se non è corretto scientificamente.
Appartiene alla classe dei cefalopodi, parola che deriva dal greco e significa testa e piedi; alla famiglia degli octopodi, termine che significa otto piedi, o meglio due gambe e sei braccia, munite di tentacoli, che utilizza per camminare e spostarsi.
Il polpo possiede tre cuori: uno è responsabile della circolazione del sangue negli organi, presenti nella testa, gli altri due spingono il sangue nelle branchie.
Il polipo preferisce strisciare sul fondale, perché quando nuota ha un notevole consumo di energia e il primo cuore smette di battere.
Il sangue contiene rame, all’interno della proteina enocianina, che a contatto con l’ossigeno, rende il fluido ematico blu.
Possiede 500 milioni di neuroni, quanto quelli di un cane, il che rende questo animale molto più intelligente di quello che sosteneva Aristotele.
Sono in grado di orientarsi, di aprire degli oggetti o di camuffare il proprio aspetto per difendersi dai predatori.
È un animale daltonico, quindi non riesce a riconoscere i colori verde e rosso, talvolta anche il blu.
I tentacoli possiedono la maggior parte dei neuroni, questo gli consente di essere autonomi e, grazie alla presenza dei numerosi recettori chimici sono anche potenti organi di senso.
Può amputarli, pur di sfuggire al pericolo, e poi rigenerarli. Nei tentacoli è presente una tossina, in grado di paralizzare la preda. Solo il polpo dagli anelli blu è nocivo per l’uomo.
Un’altra tecnica di difesa dai predatori è l’inchiostro. È costituito da tirosinasi, un enzima in grado di causare gravi danni al nemico, provocando irritazione e danni agli occhi. Oltre a creare la famosa nube nera che, ostacolando la vista al predatore, consente la fuga alla preda-polpo.
La vita di questo animale è breve: termina dopo il primo accoppiamento. Dopo aver fertilizzato le uova, il maschio vaga ancora per qualche mese fino alla morte.
La femmina controlla la schiusa delle uova (dalle 100 alle 400 mila), arrivando a non mangiare pur di difenderle dai predatori, quindi induce il proprio suicidio: dagli occhi fino ai vari organi…. Continua